Nei dintorni di Ragusa e a pochi km dal mare, esiste un castello che imprigiona l’essenza dell’aristocrazia siciliana dei secoli passati. Si tratta del Castello di Donnafugata, ti spiego come arrivare in questo luogo dove riecheggiano le storie narrate da Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo.
Indice
IL CASTELLO DI DONNAFUGATA E IL GATTOPARDO: L’EQUIVOCO
Chiariamo innanzitutto che il legame tra questi capolavori, letterario e cinematografico, e l’antico maniero è frutto di un equivoco, nato perchè Tomasi di Lampedusa chiama “Donnafugata” la residenza estiva della famiglia Salina, protagonista del romanzo. Invece:
- Il romanzo Il Gattopardo scritto da Tomasi di Lampedusa è ambientato nell’antica residenza appartenuta alla sua famiglia a Palma di Montechiaro.
- Il film Il Gattopardo di Luchino Visconti fu girato invece tra Palermo, Catania e Ciminna
E allora cos’ha a che fare il Castello di Donnafugata con l’atmosfera gattopardiana? Ve lo spiego dopo, prima qualche informazione pratica!
IL CASTELLO DI DONNAFUGATA: COME ARRIVARE
AUTO:
- Da Catania: circa un ora e mezza per uscire dalla tangenziale di Catania a livello di Carlentini/Lentini, poi prendere la ss514, chiamata anche statale Catania-Ragusa fin quasi a Ragusa, infine deviare per la sp14 all’indicazione Vittoria/Comiso/Gela.
- Da Ragusa: in venti minuti circa uscendo dal lato ovest della città e percorrendo la ss13 per circa 16 km si incontra la stradina per il castello.
BUS: In estate comunque anche Autotrasporti Tumino effettua delle corse da Ragusa ad un punto che dista 10 minuti a piedi dal Castello. Vi consiglio di contattarli per la disponibilità.
IL CASTELLO DI DONNAFUGATA: DOVE SI TROVA
Ci si avvicina a Donnafugata dopo aver percorso una strada immersa nel tipico paesaggio della campagna ragusana, cioè pianori verdi bordati di muretti a secco e gruppi di vacche pascolanti, alberi di carrubo e casette di pietra chiara.
Ci troviamo a 18 km sud-ovest dalla bella Ragusa Ibla, in contrada Donnafugata.
NOTA A MARGINE:
Ti e’ mai capitato che dopo aver programmato tutta una vacanza e poi una febbriciattola magari di tuo figlio, abbia mandato tutto all’aria? Oppure che la compagnia aerea ti abbia perso il bagaglio?
Rotture di scatole difficilmente dimenticabili, ma l’Assicurazione Viaggio riesce in parte a mitigarne il brutto ricordo. Io non parto più senza.
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IL CASTELLO DI DONNAFUGATA: ORARI E PREZZI
Il Castello è aperto dal MARTEDI’ alla DOMENICA dalle 9:00 alle 19:00.
LUNEDI’ CHIUSO.
Per l’emergenza Covid le visita bisogna prenotarle allo 0932 676500 o alla mail castello.donnafugata@comune.ragusa.gov.it
COSTO BIGLIETTO STANDARD: 6 EURO
COSTO BIGLIETTO RIDOTTO: 3 EURO (6-18 anni, oltre 65 anni, studenti)
GRATIS PER BIMBI FINO A 6 ANNI
PARCHEGGIO A PAGAMENTO FACOLTATIVO: 2 EURO
Per altre info ti consiglio di visitare il SITO UFFICIALE
IL CASTELLO DI DONNAFUGATA: COSA VEDERE
In origine una semplice torre medioevale, fu grazie al barone di Donnafugata Corrado Arezzo de Spuches, chiamato anche il Barone Burlone, che oggi il Castello è una mescolanza unica di sontuosi saloni, labirinti di pietra bianca, giardini di vario tipo, costruzioni scherzose e originali nel clima impagabile della Sicilia autentica.
Dapprima si accede alla dimora interna, un susseguirsi di saloni che mi hanno dato la sensazione di ritrovarmi in una piccola Versailles con tanto di salone degli specchi in scala ridotta. Ogni sala è dotata di cartelli esplicativi e se si vuole avere una guida privata all’ingresso ci sono delle guide che è possibile ingaggiare per avere informazioni ancora più dettagliate.
Dopo aver visitato l’interno si esce sul parco e ci si ritrova immersi nel verde, tra alberi monumentali e giardini più o meno curati, dove in alcuni punti l’incuria dei gestori ha dato vita alla crescita di piante ed erba selvatiche. Ma a parte questo, l’esterno è pulito e l’atmosfera è imperniata di calma e silenzio.
La mia visita si è svolta in una giornata di sole di fine Dicembre siciliano e abbiamo potuto passeggiare e visitare in tranquillità una delle originali costruzioni che il Barone Burlone aveva sparso per il parco, per rompere la monotonia delle giornate vuote a cui il privilegio nobiliare condannava.
Nel suo gusto eclettico, vivace e satirico il barone ha creato il particolarissimo Labirinto di pietra bianca in cui ci siamo facilmente (e anche un pò volutamente) persi per qualche minuto, incontrando gente che ci veniva di fronte o sceglieva strade diverse dalla nostra, tornando bambini.
Le altre costruzioni sono:
- una una piccola cappella da cui improvvisamente usciva fuori un monaco per spaventare i visitatori
- una Coffee house dalla forma di tempietto greco
- una grotta artificiale, una volta ricoperta di false stalattiti di sughero
IL CASTELLO DI DONNAFUGATA: UN SET PER MONTALBANO
Ultima parte visitata è la splendida terrazza del palazzo che gode di una certa fama per essere stata set di una famosa scena della fiction Il Commissario Montalbano, nello specifico “La gita a Tindari” , in cui viene collocato l’incontro tra il celeberrimo Montalbano e il boss Don Balduccio Sinagra.
Consiglio:
Meglio effettuare la visita al mattino perchè la luce del sole sulla facciata principale dove si trova la grande terrazza, abbaglia quasi la vista ma il luogo diviene così, secondo me, molto fotogenico (è solo una mia impressione, non sono una fotografa professionista)
IL CASTELLO DI DONNAFUGATA: PERCHE’ METTERLO IN RELAZIONE CON IL GATTOPARDO
Per onor del vero estraneo per ambientazione narrativa e cinematografica al famoso romanzo e al film, il Castello di Donnafugata a parer mio gode di un’atmosfera gattopardiana meravigliosa e avrebbe potuto benissimo essere ciò che tanti credono erroneamente nell’immaginario comune, complice il vero flusso storico degli eventi e la geografia siciliana.
Era realmente una residenza estiva della nobiltà siciliana dell’800 esattamente come il luogo immaginato da Tomasi per i Principi di Salina nel romanzo.
Nella Sala degli Specchi avrei facilmente immaginato il famoso ballo tra Claudia Cardinale e Bart Lancaster, mentre nella grande Sala degli Stemmi con i blasoni di tutte le famiglie nobiliari siciliane avrei sceneggiato la scena d’apertura de “La recita de Rosario”.
E la stupenda campagna ragusana, fatichereste a vedere appoggiato ad un carrubbo il Principe di Salina chiedere a Don Ciccio cosa ha votato il fatidico 21 Ottobre 1860, quando la Sicilia fu annessa al Regno d’Italia? Io no!
Spero di averti dato uno spunto per una gita fuori porta molto interessante o per una breve tappa da includere nell’itinerario di chi decide di visitare la Sicilia sud-orientale… o per chi come tantissimi, ormai, scelgono questi luoghi come meta vacanziera per rivivere l’atmosfera delle avventure del Commissario più famoso d’Italia.
A proposito volevo consigliarti di leggere SICILIA SUD ORIENTALE ON THE ROAD: DOVE MANGIARE, COSA VISITARE E QUALI SPIAGGE per aiutarti a costruire il tuo meraviglioso viaggio in un pezzo di Sicilia stupendo, forse il più bello!
Inoltre sei interessato alla Sicilia Sud Orientale da buona local expert ti consiglio di leggere:
- UN GIORNO A SCICLI: COSA VEDERE OLTRE IL COMMISSARIATO DI MONTALBANO
- MARZAMEMI, COME ARRIVARE E COSA FARE IN QUESTO GIOIELLO DI SICILIA BEDDA
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Ciao viaggiatori, alla prossima!
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