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Bova: un lento Itinerario nel Borgo Grecanico in Calabria

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I popoli antichi hanno marchiato Chòra tu Vùa, come una volta era chiamata Bova Superiore, indelebilmente, rendendola la capitale culturale della Bovesìa, l’Area Grecanica nel sud della Calabria. Senza fretta ma con tanta curiosità ti consiglio di percorrere questo mio lento itinerario in uno dei borghi tra i più belli in Italia

Il mio itinerario ad anello per il borgo di Bova tocca tutti i punti più affascinanti, a mio parere.

Il tempo necessario per percorrerlo è molto relativo, da mezz’ora a 2-3 ore se si vuole passeggiare tra i vicoli e le casette con staccionate bordate di rosmarino viola con molta tranquillità, fermandosi magari a parlare con gli abitanti del posto; una bella occasione questa per ascoltare il grecanico, la loro lingua, fondamentale punto per capire Bova e la sua straordinarietà.

NOTA BENE: leggi l’articolo fino alla fine, le ultime due tappe dell’itinerario sono ancora quasi sconosciute perchè create o valorizzate recentemente

BOVA CALABRIA PANORAMA

BOVA: DOVE SI TROVA

Bova è un borgo in provincia di Reggio Calabria, nel territorio del Parco Nazionale d’Aspromonte, sito in collina a 820 mt s.l.m. Fra i suoi tanti titoli si fregia di essere tra i Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione.

COME ARRIVARE A BOVA

Da Reggio Calabria, tramite la E90 in direzione Taranto, arriva a Bova Marina in circa 40 minuti. Da qui salgono due strade per il borgo antico: la prima, più nuova, si imbocca in Località Vena, in auto si effettuano 10 km in circa 17 minuti. La seconda, che ho dovuto percorrere una volta in quanto la prima era chiusa per lavori, si trova più avanti, quasi alla fine della centro costiero, consiste in 13 km di curve strette e mal protette da percorrere in circa 25 minuti.

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PERCHE’ BOVA E’ SPECIALE?

Prima i coloni greci, poi i Bizantini

Ciò che custodisce Bova è sorprendente!

Qui è come se la Storia avesse preso una direzione diversa.

Come se una magica cupola di vetro abbia fatto sparire il borgo per un periodo di tempo e poi l’abbia fatto ricomparire in un punto imprecisato degli ultimi decenni. Come se nel frattempo il borgo avesse condotto una vita parallela, simile ma non uguale a ciò che accadeva al resto della Calabria.

La spiegazione risiede sicuramente nell’isolamento a cui Bova è condannata (o benedetta!) per il territorio impervio e le strade d’arrivo quasi inesistenti.

Però bisogna spezzare una lancia anche al merito dei cittadini bovesi, perchè Bova non è l’unico borgo isolato calabrese.

A differenza di altri però ha saputo cogliere la propria straordinarietà, l’ha coltivata e oggi è premiata da un turismo consapevole, spesso straniero, quasi elitario, oserei dire, che popola il borgo soprattutto in primavera/estate. Molti addirittura acquistano casa qui, per godere del silenzio e della storia che Bova conserva.

Bova rappresenta un’eccezionale roccaforte grecanica, dove con fiero orgoglio si continua a parlare un dialetto derivante dal greco antico. Si deve al linguista Gerhard Rohlfs la dimostrazione dell’origine greca della lingua, che resistette eccezionalmente alla latinizzazione romana.

Per gli stretti e curati vicoli che si inerpicano sul monte i cartelli marroni informativi riportano ogni via o sito in greco, in grecanico e solo infine in italiano, proprio a sottolineare l’importanza del bilinguismo bovese.

Dedicherò un’altro articolo alle tradizioni bovesi e a dove le loro radici affondano! STAY TUNED!

BOVA CALABRIA VASI CERAMICA

COSA VEDERE A BOVA: ITINERARIO CON MAPPA

Parcheggia nei pressi e visita il Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerhard Rohlfs”, una finestra attraverso cui guardare la Calabria Greca, e un punto d’inizio importante per capire Bova. Ricorda di prenotare la visita.

Il museo è stato oltretutto arricchito recentemente da un’installazione di arte contemporanea chiamata “O cipo ton logo – Il giardino delle parole”. Un semicerchio di blocchi di pietra rivolto verso l’Etna in cui sono stati scritte le più antiche testimonianze letterarie di Bova.

Procedi verso per via IV Novembre, e sono sicura che ti chiederai “ma cosa ci fa una locomotiva d’epoca quassù, dato che non arriva nemmeno la ferrovia”? Beh è un simbolo! Un simbolo all’emigrazione che tutt’ora la Calabria, e soprattutto i piccoli paesi come Bova, subiscono tristemente.

BOVA CALABRIA LOCOMOTIVA

Arriva a Piazza Roma, ma continua verso Via del Borgo, dove inizia il Sentiero della Civiltà Contadina, un museo a cielo aperto che si snoda nei vicoli dell’antico borgo, dove sono stati installati i principali strumenti di lavoro della cultura contadina locale.

Da Via della Concezione sali verso il Santuario del patrono San Leo, che si festeggia il 5 Maggio con una processione che richiama tanti emigrati; e poi sempre più su fino alle rovine del Castello Normanno, costruito sulle fondamenta di una rocca bizantina. Questo è uno dei miei punti preferiti, perchè in cima sorge una croce bianca presso un belvedere mozzafiato su tutta la vallata, sembra quasi di poter toccare il mare!

BOVA CALABRIA CROCE CASTELLO

Tornando giù incontrerai la Grotta degli Innamorati, un apertura della montagna dove è stato creato un intimo balcone che dà sul dietro del monte su cui sorge il borgo.

BOVA CALABRIA GROTTA INNAMORATI

Il mio itinerario continua scendendo verso destra, diretti alla Concattedrale Santa Maria dell’Isodia, che insieme al Santuario di San Leo, rappresentano le chiese più importanti di Bova. Dal sacrato della concattredrale si imbocca un vicolo a destra che porta al quartiere della Giudecca, un punto molto affascinante e colorato del borgo!

Ho scoperto questa parte di Bova grazie alle Giornate Fai e so di consigliarvi una chicca di cui ancora quasi nessuno parla!

La Giudecca di Bova fu abitata da una piccola comunità ebraica di circa 6 famiglie nel corso del 1500. Esse dovettero subire una pesante tassazione richiesta dalla Corte di Napoli e nel 1577 furono scacciate con l’accusa di essere gli untori di un’epidemia di peste.

Il minuscolo quartiere si trova ai margini del borgo, confinato da due porte e due torri, da un lato si scorge uno splendido e lucente panorama sul mare, in lontananza si intravede pure la rocca di Pentedattilo.

Il luogo è stato recentemente valorizzato da Antonio Pujia Veneziano, un artista contemporaneo che con le sue coloratissime ceramiche invetriate chiamate, “Pirgos Ceramiche Parlanti”, ha suggelato le vicissitudini di questo tormentato popolo a Bova, amplificandole e tenendole vive per noi visitatori.

E così sia nella serie di grandi vasi sia nei tondi in ceramica affisse ai muri, l’artista disegna alcuni dei simboli giudaici più importanti come la Menorah, il melograno e il nodo di Salomone. Aiutato, in alcuni casi, dai bambini di Bova nel corso di alcuni laboratori artistici. Ti consiglio di scaricare l’audioguida che trovi gratuita nel sito del Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerhard Rohlfs”.

BOVA CALABRIA GIUDECCA
BOVA CALABRIA VASI CERAMICA
BOVA CALABRIA SIMBOLI GIUDAICI

Infine l’ultimo punto che voglio segnalarti è il murales presso la Casa dell’Artista in via Vescovado, su Google Maps lo troverai segnalato come Terrazza Panoramica Murales. Io l’ho scoperto per caso passeggiando.

Si tratta di un cuore nero su sfondo ruggine con la foggia a metà tra un vaso greco e un volto, posizionato tra le nuvole, una scala a pioli dalle montagne si appoggia al cuore permettendo di salirvi, in alto a destra la scritta “TUTI ENEI GLOSSA”, cioè QUESTA E’ LA LINGUA.

Un murales che nella sua semplicità spiega, quasi commovendo ,l’anima di Bova!

BOVA CALABRIA MURALES CUORE

COSA VEDERE NEI DINTORNI DI BOVA

Se vuoi visitare l’area grecanica, considerare Bova come punto di partenza per gite in giornata è un’ottima idea! Da qui puoi raggiungere:

  • Pentedattilo, in auto 38 km in 30 minuti, il borgo quasi non più fantasma.
  • Palizzi, in auto 30 km in 40 minuti. Ti consiglio lungo la strada di non perderti i Calanchi di Palizzi
  • Gallicianò, in auto 30 km in 45 minuti, l’unico borgo tuttora interamente ellenofono
  • Roccaforte del Greco, in auto 26 km in 56 minuti, un piccolo comune a quasi 1000 mt s.l.m.
  • Roghudi Vecchio, in auto 18 km in 40 minuti, la città veramente fantasma in Aspromonte con la sua drammatica storia
  • Rocca del Drako e Caldaie del latte, in auto 13 km in 29 minuti, strutture naturali incredibili ammantate da miti e leggende
BOVA CALABRIA PANORAMA

Il mio itinerario di Bova termina qui, spero di tornare presto per raccontare ancora di questo piccolo gioiellino calabrese.


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Ciao viaggiatori, alla prossima!

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