Durante i primi giorni di emergenza Coronavirus in Italia, mi sono imposta di lasciare i brutti pensieri a casa e di visitare il borgo di Roghudi Vecchio, chiamata la città fantasma dell’Aspromonte.
Indice
COME ARRIVARE A ROGHUDI VECCHIO
Roghudi è un paese fantasma che si trova nel cuore dell’area grecanica calabrese. Da Reggio prendendo la statale 106 Jonica si prosegue fino a Bova Marina, da qui salendo per Bova e sorpassandola si iniziano a vedere le indicazioni per Ghorìo di Roghudi e Roghudi Vecchio.
Io consiglio di affidarvi ad una guida o comunque a qualcuno che conosca la strada perché le segnaletiche non sono super attendibili, preparandovi ad un percorso pieno di tornanti, frane e buche. Difatti l’abbandono del luogo negli anni 70 ha fatto si che anche le strade non abbiano subito ammodernamenti nel tempo.
Puoi prenotare una visita guidata di Roghudi Vecchio, già con un minimo di due persone, che parte da Bova e ti porterà a scoprire tutti i segreti di quest’incredibile borgo fantasma.
LA DRAMMATICA STORIA DI ROGHUDI VECCHIO
Roghudi deriva dal greco, significa pieno di crepacci.
Non si hanno prove della sua esistenza prima dell’anno mille, ma si specula che tra la fine dell’impero romano e le incursione costiere arabe sicuramente la popolazione si spostò verso l’interno creando piccole comunità, tra cui magari il nostro Roghudi.
Il mare viene visto come un nemico, i monaci invece un aiuto per il miglioramento delle condizioni di vita (vedi infatti la leggenda delle Caldaie del Latte e il ruolo che ebbe per la comunità).
Ma il 16 febbraio del 1971 una potente alluvione si abbattè su Roghudi e ciò determinerà lo spopolamento e l’allontanamento di circa 2000 persone.
Un vero peccato anche per la perdita di elementi caratteristici come il linguaggio. Siamo nell’area grecanica o Bovesia, qui la conservazione della lingua grecanica prebizantina è ancora presente, ma tra gli abitanti più anziani di Roghudi si usano termini ancora più antichi, probabilmente perchè derivanti dalla lingua madre dorica magno-greca. Ciò si pensa dovuto al particolare isolamento di Roghudi.
Puoi prenotare una visita guidata di Roghudi Vecchio, già con un minimo di due persone.
UNA GHOST TOWN IN CALABRIA: ROGHUDI VECCHIO
Roghudi sorge in una posizione spettacolare, all’interno della grande vallata dell’Amendolea ma appollaiato su di un monte cinto ai fianchi dalla fiumara Amendolea e dal torrente Furrìa.
Lasciamo le macchine poco prima del bivio che separa la strada per Roghudi da quella di Ghorìo di Roghudi, un altro paese disabitato, quello che si vedeva affacciandosi dalle Caldaie del latte, accanto alla Rocca del Drako e procediamo piedi.
Tornante dopo tornante vediamo il borgo farsi sempre più grande, fino a costeggiare le prime casette disabitate. Alcune, ci spiega Noemi, sono state oggetto di parziale ristrutturazione e quindi pareti di cemento armato si alternano a muri antichi, saracinesche arrugginite a balconi tinti di un azzurro brillante, e piano piano le stradine scendono e salgono verso l’interno del paesello.
Piccole piazze, soffitti bassi e ambienti ristretti, porte di legno sfondate e detriti dappertutto. Non ci inoltriamo oltre la soglia, non è sicuro, i pavimenti possono cedere. Ma il silenzio che avvolge il borgo sembra comunque gridare la pena che la povera gente quasi 40 anni fa ha dovuto subire dovendo abbandonare la propria casa, i propri averi, la loro vita e le memorie di decine di generazioni passate.
E’ tutto molto surreale. Il percorso ci porta alla fine del paese dove la natura imperterrita continua a dominare la vallata nonostante tutto. Scendendo il monte infatti piano piano il silenzio lascia il posto allo scroscìo della fiumara.
Ti e’ mai capitato che dopo aver programmato tutta una vacanza e poi una febbriciattola magari di tuo figlio, abbia mandato tutto all’aria? Oppure che la compagnia aerea ti abbia perso il bagaglio?
Rotture di scatole difficilmente dimenticabili, ma l’Assicurazione Viaggio riesce in parte a mitigarne il brutto ricordo. Io non parto più senza.
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Aurora
LA FIUMARA AMENDOLEA E IL SUO DOLCE SUONO
La fiumara Amendolea è un geosito di interesse internazionale.
E’ stata la mia prima volta in una fiumara. Mi sono resa conto che non è un semplice corso d’acqua con la vegetazione ai lati, ma un grandissimo e lunghissimo spiazzo di pietre bianche di varie dimensioni, che rappresenta il letto del fiume, poi c’è il corso d’acqua principale da cui si diramano tanti piccoli rigagnoli in tutte le direzioni in ordine sparso.
Lo sapevi che le fiumare più lunghe e importanti si trovano in Calabria e Sicilia orientale?
Arrivati in prossimità della riva ci sediamo e consumiamo il nostro pranzo a sacco.
Prima di risalire e tornare sui nostri passi, ci viene proposto un momento di silenziosa meditazione in comunione con il musicale suono della fiumara, la ciliegina sulla torta insomma di una bellissima giornata.
La mia escursione, iniziata visitando la Rocca del Drako e le Caldaie del Latte (clicca sui nomi se vuoi sapere di cosa parlo) termina così. Oggi ho scoperto un altro pezzo di questa splendida regione che è la Calabria.
Visita guidata di Roghudi Vecchio
DOVE DORMIRE NEI DINTORNI DI ROGHUDI VECCHIO:
Booking.comE voi conoscete questi luoghi?
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Ciao viaggiatori, alla prossima!
Eosdiscovery alias Aurora
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Interessante. A me piace visitare i Borghi Italiani e in particolare quelli Calabresi, sia quei restaurati che quei abbandonati come questo. Perché non mettono in vendita queste case abbandonate a €. 1 come hanno fatto in altri posti in Italia…. Potrebbe essere un’opportunità per tutti compreso il turismo.
Ciao Bruno, si sarebbe una buona via per promuovere il turismo ma al contempo l’aurea che aleggia su Roghudi verrebbe persa. In fondo è stata abbandonata per un’alluvione, quindi potrebbero esservi vari problemi logistici per il ripopolamento oltre che una rovinosa fine dell’atmosfera. Qualcosa che unisca l’utile al dilettevole potrebbe essere un rifacimento della strada per accedervi, un impianto di illuminazione notturno e una messa in sicurezza di alcune case pericolanti, poi un’abile campagna di marketing turistico e voilà forse si verrebbe in Calabria per visitare Roghudi Vecchio e non solo per i Bronzi 🙂